Il West Nile Virus c’è anche in provincia di Cuneo, ma la situazione desta meno allarme rispetto ad altre province del Piemonte dove la presenza di zanzare è più forte, come Alessandrino e Vercellese. L’allerta è alta in Piemonte e l’ultimo bollettino dell’Istituto superiore di Sanità, emesso venerdì, parla di 12 piemontesi contagiati dal virus, ma nessun decesso, a fronte di 334 casi registrati da giugno in tutta Italia. Nell’ultima settimana ci sono stati 79 nuovi contagi in Italia; il numero delle morti è arrivato a 12, tra Veneto ed Emilia Romagna.
Fossanese curato in ospedale
Dopo primi casi registrati in estate nelle province di Novara, Torino e Vercelli, fra i contagiati piemontesi c’è stato un agricoltore sessantenne di Fossano, curato per 9 giorni all’ospedale «Carle» di Cuneo, poi dimesso. Ma il virus è stato rilevato anche in due animali, che sono i vettori di questa malattia, come conferma Maria Caramelli, direttore sanitario dell’Istituto zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d Aosta: «È stato rilevato come positivo un pool di 74 zanzare Culex pipiens, ovvero la zanzara comune, catturate a Savigliano il 30 luglio. Mentre fra gli uccelli è risultata infetta una cornacchia grigia trovata a Saluzzo a fine agosto. Il Cuneese resta tra le zone meno colpite».
La Regione spiega che i «serbatoi» del virus sono uccelli selvatici e zanzare, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Chi è infettato nella maggior parte dei casi non mostra sintomi per i primi giorni, circa il 20% presenta segni leggeri (febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati). Solo in media in un contagiato ogni 150, in particolare anziani e persone debilitate, possono comparire sintomi neurologici anche gravi. L’infezione non si trasmette tra persone.